Le Regole Engagement

Abbiamo visto negli articoli precedenti quanto la Brand Awareness, la consapevolezza del brand, debba arrivare ancora prima della lotta al competitor e della caccia al cliente. L’engagement è la partecipazione che gli utenti dimostrano alla pagina fan su Facebook, Instagram, Pinterest e gli altri.
Il livello di engagement tende a variare in base a un numero di fattori che possono o meno essere sotto il nostro controllo. Alcuni post avranno più seguito di altri, a volte non sapremo neanche noi come mai.
Engagement va di pari passo con il concetto di Persuasione
Se alcune cose sfuggono al controllo, per altre possiamo cercare di teorizzare una motivazione. Qui ne abbiamo scritte 7 che possono aiutare ad aumentare l’engagement da parte del pubblico.
1- Iniziare dal perché
Bisogna dare una ragione chiara al pubblico per impegnarsi e partecipare ai nostri post. Con dare una ragione intendiamo qualcosa di diverso dalle semplici call to action (“clicca qui” ad esempio) o dalle domande. Intendiamo dare un significato vero e proprio alla nostra offerta, perché e come mai può essere di grande aiuto per l’audience. Aiuta molto in questo senso diventare un po’ più emotivi, in grado di avvicinarsi a chi legge.
2- Costruire una relazione
Dare e avere è un concetto che funziona molto bene anche online (e perché non dovrebbe?). Alle persone non piace essere in debito di qualcosa. Nel mondo web succede ad esempio quando chiediamo a qualcuno di seguire la nostra pagina. Vien da sé il ricambiare il favore. Così una buona strategia su Instagram potrebbe essere quella attuata da molti marchi di cosmetici: cercare persone interessate alla stessa tematica e cominciare a seguirle. La maggior parte ricambierà. Altri esempi possono essere quelli di iniziare un contest, o fare un sondaggio, per cercare ancora di più di capire i reciproci interessi.
3- Il marketing dei contenuti
Una pagina fan è come un giardino: non si può abbandonare a se stesso sperando che le piante crescano e magari anche in modo ordinato. Lo storytelling intorno al brand è facile da fare, soprattutto se si parla di Facebook che non ha limite di caratteri. Aggiornare frequentemente la pagina è cosa più complicata, ma con un po’ di impegno e facendosi anche aiutare da fonti esterne al nostro sito web, ma sempre coerenti con il nostro settore, sarà difficile trovarsi senza qualcosa di cui parlare. Mixare i contenuti va benissimo ed è sano, esattamente come in una conversazione vis a vis.
4- La riprova sociale
C’è un’interessante effetto valanga che si può osservare sugli aggiornamenti più popolari. Ad esempio, più persone mettono like e condividono l’aggiornamento di Facebook, maggiore sarà la quantità di altre persone che faranno lo stesso. Gli utenti sono influenzati da ciò che gli altri fanno nella loro cerchia. Per questo gli influencer e i leader di un gruppo sono così rilevanti: sono in grado di fare il buono e il cattivo tempo di un brand solo perché lo dicono loro.
5- Personal Branding e l’effetto simpatia
Rieccoci a parlare di Brand Awareness. I clienti hanno molta più propensione a impegnarsi con un brand che ha un’identità ben distinta e chiara con cui si possa parlare. Brand che siano sempre meno anonimi, e sempre più esseri umani. Gli influencer hanno tutto questo successo perché sono esseri umani che rispecchiano le opinioni, i valori, gli interessi e le credenze del proprio pubblico, e spesso sono tutti positivi. Conoscere il pubblico, personalizzare la propria identità e costruire una storia su di essa è il modo migliore per far aumentare l’engagement da parte delle persone giuste. Per questo, spesso, avere un po’ di senso dell’umorismo aiuta a mostrare il brand per quello che è: un insieme di persone.
6- L’Autorevolezza
Gli Influencer o leader che dir si voglia, hanno due caratteristiche importanti: l’empatia con il pubblico e l’autorevolezza. Le informazioni che condividono sono credibili e utili. Con una reputazione di questo tipo è facile ottenere immediatamente alti livelli di engagement sotto forma di condivisioni, risposte a un’azione, commenti o più like.
Come autorità, la conversazione da stabilire con la nostra audience è, tutto sommato, facile. Basta parlare di “quello che si sa”. E senza aver paura di pubblicare anche opinioni contrastanti con la maggioranza. Perché la buona notizia è che anche i commenti negativi rientrano nell’engagement (ma senza esagerare!).
7- Presto che è tardi!
Sembra strano ma i post con maggiore engagement sono quelli che creano un problema e danno una soluzione “a tempo”. E quel tempo di solito è molto limitato. In pratica il concetto è far notare una carenza e successivamente far nascere l’urgenza di risolverla.
Se non è persuasione questa.